Basso Volturno
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Entusiasmo degli assaggiatori malgrado alcune defezioni di panificatori

GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Oggi, 12 agosto, dalle ore 20 alle 24, c’è la seconda attesa serata della 1ª Festa del “Pane di Brezza”. E proprio in questa giornata domenicale una felice coincidenza. Infatti, la liturgia cattolica celebra Gesù “Pane vivo, disceso dal cielo”.

All’apertura della Festa, ieri sera, nella frazione grazzanisana, il maggior punto attrattivo (con gazebo, bancarelle, tavoli, canzoni...) era Piazza Fontana, sulla quale s’affaccia la chiesa dedicata all’amatissimo protettore San Martino. Abbiamo dato appena un’occhiata, per imboccare presto Via Capua, alla ricerca degli stands espositivi riservati al “re della tavola” made in Brezza. Siamo approdati così alla prima “stazione espositiva”, quella del panificio Santa Rita, e là ci siamo soffermati.

Iniziale assaggio di pane fragrante ancora caldo e subito una breve intervista al giovane titolare Biagio Mezzero. -Un parere su questa 1^ Festa...Certamente è un’iniziativa molto sentita in zona. Come prima volta, va abbastanza bene!”. -Da quanti anni è attivo il Santa Rita?Noi siamo nati nel 2010, ma siamo orgogliosi di una vasta clientela che preferisce il nostro prodotto in un raggio di almeno trenta chilometri e che comprende Caserta, Santa Maria Capua Vetere, spingendosi fino a Maddaloni ”. -Su quali tecniche fa leva soprattutto il vostro sistema di panificazione?Principalmente sul naturale e tradizionale lievito-madre e su otto-dieci ore di lievitazione. Così il pane si mantiene per due-tre giorni e più, rimanendo sempre morbido”. -Dove reperite la materia prima? Parliamo di farina tipo 00 che in prevalenza acquistiamo a Bellona ”. -Non sarebbe più opportuno incentivare la coltivazione del frumento in questo territorio, così da controllare fin dall’inizio la filiera?Sì, qui manca la produzione del grano. Sarebbe un’ottima idea riprendere a coltivarlo. Già alcuni anni fa pensavo ad un unico marchio che comprendesse un’intesa complessiva anche con il mondo dell’agricoltura e fra tutti i panifici che operano a Brezza. Finora la difficoltà è venuta dagli interessi particolari di ciascun produttore; invece io penso che sarebbe una soluzione molto importante”. -Si sa che i gusci di nocciole sono un combustibile naturale ed ecosostenibile. Ma c’è qualche altra ragione per cui li preferite? “Certo. Bruciano rapidamente, mantengono la stessa temperatura interna al forno e danno al pane un sapore particolare e gradevole”. -I vostri prodotti e le relative pezzature. Abbiamo pagnotte da uno e due chili, però realizziamo anche pezzi da 250 e 500 grammi, freselle e pizze casarecce”.

Idee chiare e vera passione imprenditoriale nelle parole di Biagio pronunciate davanti ad uno stand elegantemente allestito, accogliente e raggiunto da molti che, oltre alla libera degustazione, ricevevano pure del pane in dono da portare a casa.

Purtroppo nella prima delle due serate s’è avuta la defezione di alcuni panifici, sulle cui cause circolavano differenti versioni. In proposito la stessa Amministrazione comunale, co-organizzatrice dell’evento, è rimasta abbottonata. Stasera, tuttavia, si replica e si attende anche una maggiore partecipazione di pubblico. Ci sarà tempo per discutere, capire, approfondire e magari potenziare l’organizzazione per l’avvenire. Oggi è ancora Festa e fra i consensi all’iniziativa domina, a nostro parere, l’affermazione che abbiamo ascoltato da una gentile signora residente nel capoluogo di provincia: “Pensi, noi mangiamo solo pane di Brezza!!!”.             

 

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